La guerra delle materie prime nello spread trading

Cosa sta succedendo alle materie prime? Analizziamo la situazione alla luce di alcune considerazioni geopolitiche, con un occhio al recente passato per capire quale sia la possibile evoluzione dell’attuale quadro economico. Storicamente l’economia è ciclica, e possiamo riconoscere 4 grandi cicli economici di cui l’ultimo corrisponde all’ingresso della Cina nel “villaggio globale” nel 2007/2008.

Attualmente i prezzi di molte materie prime sono ai massimi storici, con i prezzi arrivati ai valori più alti dagli ultimi dieci anni. Siamo davanti ad un “super-ciclo” oppure ad una semplice speculazione? Secondo Goldman Sachs, dopo la pandemia sta iniziando il quinto ciclo economico, trainato dalla creazione di posti di lavoro, e dall’interesse per le tematiche ambientali; la crescente domanda di investimenti in questo settore arriva inoltre dopo un periodo di stallo in cui la spesa per le infrastrutture è stata molto contenuta, determinandone l’usura e la conseguente necessità di riammordernamento.

Quindi dopo una fase in cui i governi si sono concentrati sul risanamento finanziario dopo la crisi del 2008, stiamo entrando in un periodo di crescita economica e di espansione. Parallelamente sta aumentando l’inflazione. E cosa fano i governi per contrastare questo aumento? La prima mossa da mettere in atto è una momentanea correzione al rialzo dei tassi. Tuttavia, secondo gli analisti questo trend in ascesa si configura come una tendenza destinata a durare decenni: l’aumento dell’inflazione è strutturale, con riflessi a lungo termine. 

In Cina per esempio, i prezzi all’origine saliti del 6.8%, anche se per ora l’inflazione è salita solo dello 0.9%; il rincaro dei prezzi delle materie prime è dovuto principalmente all’aumento dei costi di produzione: infatti la Cina è il più grosso importatore di metalli di base, natural gas e petrolio.

 

C’è però anche chi pensa che l’aumento dei prezzi sia una conseguenza della pandemia, che ha brutalmente abbassato i consumi; secondo questa opinione, terminata l’emergenza, la domanda tornerà su valori normali, come sembra stia succedendo anche alla Cina. E in quest’ottica, l’aumento dei prezzi dei metalli in particolare è visto come una contromossa dei paesi Occidentali per danneggiare la Cina, che è in vantaggio nella ripresa post covid.

L’aumento dei prezzi delle materie prime rallenta la ripresa economica, pertanto il governo cinese è intervenuto per bloccare l’aumento dell’inflazione, con due strategie: l’aumento dei margini di garanzia nelle borse cinesi e la vendita delle proprie scorte di metalli, petrolio e prodotti agricoli. Sono però ormai poche le opzioni politiche rimaste.

Come sempre, solo il tempo dirà chi ha ragione. Intanto attrezziamoci nel migliore dei modi per gestire questo periodo turbolento in modo saggio e oculato, proteggendo il nostro portafoglio da possibili scossoni di breve.

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